(di Elio Santarelli)
Nel dicembre 1922, nel secondo anniversario del Natale di sangue fiiumano, che segnò la sconfitta di D’Annunzio sotto le cannonate di Giolitti, uscì a Forlì il Numero unico “Italia Nova”, esaltazione impetuosa dell’impresa dannunziana. Ebbene il nome del Comandante viene posto ben in evidenza fra i padri della Patria assieme a Mazzini, Garibaldi, Oberdan, Battisti, Sauro, Corridoni.
Il giornale, abbiamo detto, era tutta una esaltazione del Poeta-soldato, tuttavia nello stesso tempo rappresentava una forza polemica violentemente antimonarchica e contro il governo Giolitti che aveva affossato l’ impresa fiumana. Per questo vengono condannati Mario Santarelli, l’ autore dello scritto incriminato “Non dimentichiamo” e Tonino Spazzoli, editore del giornale, a un mese di detenzione e a cento lire, pene poi condonate per amnistia.